Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
I misteri di Miramare
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 44, p. 3
Data: 20 febbraio 1955


pag. 3




   In un grande paese dell'America meridionale si vuol fondare, sulle rive del Pacifico, una nuova città balneare che avrà un nome incredibilmente nuovo: Miramare. Per ora non esistono che sette villini, in parte vuoti, ma i fondatori sognano miracolose fortune per la nuova città ed hanno tracciato larghe e lunghe strade che la sera e la notte sono pomposamente illuminate da lampade ad arco a doppia fila. Non si sa bene a chi serva tanta prodigalità di luce perchè dei sette villini tre sono ancora disabitati e le famiglie che occupano gli altri quattro non escono mai di casa la sera.
   Lì presso c'è pare, un grande campo di aviazione, sentinellato giorno e notte da militari armati fino ai denti ma, per quanto si scruti e si ascolti, non si vede mai neppure l'ombra di un aeroplano nè a terra, nè in cielo e non si sente mai il ronzio di un motore. Nel nuovo paese esiste di già, a quanto assicurano i fondatdri, un museo di antichità precolombiane ma nessuno dei bagnanti è riuscito finora a vederle perchè il museo è sempre ostinatamente chiuso e il custode è, ad ogni ora della giornata, invisibile e introvabile.
   Accadono spesso, nel nostro mondo, sul piano ideale, quegli strani fenomeni che si vedono, sul piano pratico, a Miramare. Vi sono molte luci che meravigliosamente splendono senza che a nessuno siano di guida e diano gioia. Vi sono molti recinti segreti, vigilati gelosamente da guardiani terribili e inflessibili ma che non racchiudono assolutamente nulla. E vi sono infine tesori preziosi di verità e di bellezza che non si possono nè contemplare nè ammirare perchè c'è qualcuno che li tiene rinchiusi e non fa entrare mai nessuno.


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